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Messa delle nazioni

Che tu arrivi in questo quartiere dall’Opéra, da Montmartre o dall’autostrada a nord di Parigi, sei subito accolto dai colori vivi delle facciate dei negozietti, dai caratteri insoliti dipinti sulle insegne accanto ai nomi francesi, dall’animazione che agita i marciapiedi di strade e stradine regolarmente congestionate del traffico parigino.
E poi, un po’ per caso, scopri un’oasi di tranquillità, una piazzetta con un parco giochi sotto gli alberi ed una facciata neogotica che ti osserva ...

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E’ qui che Padre Gianni Borin ci ha invitati a venire, in questa gelida prima domenica di febbraio ... annunciano neve per domani ...
Dentro, c’è animazione, la navata si sta riempiendo dei colori di fedeli che sembrano venire dal mondo intero, e di suoni e ritmi di chi sta provando i canti.

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La Santa Messa inizia ... sono i bambini che accompagnano i celebranti verso l’altare, innalzando davanti a loro un mappamondo, simbolo dell’universalità del cristianismo, ripetizione della beffa cinematografica contro la superiorità di una qualsiasi razza.

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Poi, tra canti e preghiere,

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la testimonianza dignitosa del calvario di un giovane estracomunitario per potersi integrare nella società francese: ce lo racconta Susanna.

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Bonjour Madame”.

Un giovane uomo africano mi passa accanto ed entra in chiesa. Quel saluto inatteso mi colpisce. E’ come se avesse dato consistenza e significato al mio corpo.

Per quell’uomo non ero una sconosciuta, tutti e due stavamo andando nella casa del Signore, la parrocchia Saint Bernard de la Chapelle, per assistere alla ‘Messe des Nations’.

Entrata in chiesa, mi sono resa conto che quel semplice saluto era per me la chiave per poter comprendere la santità e l’universalità della Chiesa. Oggi ho potuto veramente abbracciare il mondo in tutte le persone presenti, alcune delle quali vestite con abiti tradizionali del loro paese; ho potuto vivere una nuova Pentecoste intonando canti nella lingua della Costa d’Avorio, del Congo, del Togo, delle Antille, del Vietnam, della Colombia, dello Sri Lanka...

Ho potuto riconoscere la fede, la speranza, l’importanza della solidarietà nella testimonianza di un uomo, un ex ‘sans papiers’, partito dal suo paese verso una terra che potesse offrire a lui e alla sua famiglia ‘latte e miele’...

Quell’uomo un’ora prima mi aveva detto "Bonjour Madame" e aveva fatto di me la figlia di uno stesso Padre.

Susanna

E’ il momento dell’Offertorio che si svolge nel caleidoscopio di colori e musica delle diverse etnie presenti.

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Ed al ringraziamento, quale miglior modo per esprimere la gioia se non danzando?

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Dopo la celebrazione, tutti i partecipanti si sono radunati attorno a tavoli sui quali erano offerti i cibi portati dai nativi dei diversi paesi presenti : Polonia, Portogallo, Italia (delle comunità di Parigi e Saint-Germain-en-Laye della Missione Cattolica Italiana), Togo, Camerun, Senegal, Congo, Costa d’Avorio, Haiti, Colombia, Perù, Brasile, Vietnam, Filippine, Sri-Lanka ... e Francia con la Martinica, Guadalupa e Guyana.

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Grazie, Padre Gianni, per questa meravigliosa iniziativa!

Fulvio



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